Uomo politico dello Zimbabwe. Di
formazione cattolica, si laureò all'università sudafricana per
neri di Fort Hare, dove fra gli altri conobbe Nelson Mandela e Oliver Tambo. Fra
il 1956 e il 1960 insegnò ad Accra, nel Ghana, poi rientrò nella
Rhodesia bianca e si impegnò direttamente in politica affinché il
suo Paese conseguisse l'indipendenza e fossero riconosciuti i diritti della
maggioranza di colore. Il suo attivismo gli costò 10 anni di carcere, dal
1964 al 1974; nonostante ciò fondò un partito, l'Unione nazionale
africana dello Zimbabwe (ZANU). Riorganizzò la lotta armata; rifiutando
ogni tentativo di mediazione, nel 1979 costrinse a un durissimo negoziato il
presidente bianco della Rhodesia Ian Smith. Le prime libere elezioni in Rhodesia
(1980) furono vinte dal suo partito, e
M. fu eletto primo ministro e
ministro della Difesa. Fu riconfermato primo ministro nel 1987; dopo la riforma
della Costituzione fu nominato presidente, incarico riaffidatogli nelle successive elezioni
presidenziali, tenutesi nel 1990, nel 1996 (in un clima di completo deterioramento delle istituzioni
democratiche,
M. venne rieletto per mancanza di avversari) e nel 2002 (la sua nomina
venne contestata a livello internazionale, nonostante l'invio di osservatori
stranieri).
M. attuò un programma di
esproprio delle terre dei coloni bianchi e riassegnazione a contadini neri, per
lo più ex combattenti della guerra di liberazione. Il programma suscitò
reazioni da parte degli organismi finanziari internazionali: il Fondo
monetario e la Banca mondiale sospesero gli aiuti allo Zimbabwe, accusato
anche di sperperare ingenti somme di denaro nella partecipazione attiva alla
guerra civile nella Repubblica democratica del Congo (n. Kutama 1925).